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Consolidare l’immagine di Milano dopo Expo

A Palazzo Marino il secondo Forum Brand Milano dedicato al tema di come consolidare la nuova percezione della città a livello nazionale e internazionale dopo Expo attorno ad un orientamento condiviso tra istituzioni, imprese e società in materia di attrazione globale

Si è tenuto a Palazzo Marino, nel pomeriggio del 17 novembre, il secondo Forum Brand Milano dedicato al tema di come consolidare l'immagine nazionale e internazionale della città dopo Expo attorno ad un orientamento condiviso tra istituzioni, imprese e società in materia di attrazione globale.

"Oggi, a Palazzo Marino, tante energie positive della città si sono ritrovate per parlare della Milano che vogliamo, della sua identità e del messaggio che deve essere associato all'immagine della città. Milano – ha affermato il sindaco Giuliano Pisapia - significa libertà, libertà di essere se stessi. Un valore che la nostra città tiene alto attraverso la cultura, la creatività, la spinta a creare e la tolleranza".

In apertura dei lavori - condotti dal presidente del Comitato Brand Milano Stefano Rolando - è stata presentata dalla ricercatrice Chiara Ferrari la ricerca realizzata dall'Istituto Ipsos sull'immagine di Milano presso i cittadini milanesi (1000 interviste), i cittadini italiani (1000 interviste) e campioni nazionali in dieci realtà internazionali (4000 interviste). Milano appare più globale (e negli accadimenti tragici di questi giorni si può dire, dopo Expo, che l'opinione pubblica colloca la città in una percezione più "sicura" di altre città occidentali), più "portale" della filiera nazionale, in cui i caratteri dell'economia immateriale e creativa crescono anche nella percezione esterna.

Introducendo la discussione l'assessore comunale al Turismo e al marketing territoriale Franco D'Alfonso ha detto che "dopo Expo Milano affronta un tema trasversale: creare nuove condizioni di sviluppo partendo da una narrativa del territorio capace di interpretare i cambiamenti e capace di produrre azioni mirate. Non solo in materia di turismo ma anche rispetto a ciò che – materiale o immateriale che sia - il mondo sente di voler e poter condividere con Milano".

Il presidente della Triennale di Milano Claudio De Albertis ha ricordato che "vi è una evidente esigenza della città, così come lo è di tutte le realtà urbane nel mondo che si fanno metropoli, quella di coordinare l'azione promozionale e di racconto, promuovere un'agenda degli eventi al di là delle pur grandi occasioni (una sorta di "Expo in città" permanente), avere una visione condivisa del mutamento della realtà e degli obiettivi che ci uniscono".

Nei gruppi tematici su turismo, cultura, innovazione, servizi alla città e connessioni internazionali, sono intervenuti: la vicesindaco Francesca Balzani, gli assessori Filippo Del Corno, Pierfrancesco Maran e Cristina Tajani, il vicesindaco della città metropolitana Eugenio Comincini, il vicepresidente di Assolombarda Antonio Calabrò, il vicepresidente della Camera di Commercio Alberto Meomartini, il presidente di Fondazione Altagamma Andrea Illy, il sovrintendente del Teatro alla Scala Alexander Pereira, l’a.d. del gruppo Rinascente Alberto Baldan, il direttore della Pinacoteca di Brera James Bradburne, il direttore generale di Fondazione Fiera Milano Paolo Lombardi.

Importanti i contributi del sistema milanese universitario e della ricerca: il rettore della Statale e coordinatore dei rettori del territorio Gianluca Vago, il rettore del Politecnico Giovanni Azzone, il rettore della Bicocca Cristina Messa e il presidente di Fondazione Aem Alberto Martinelli hanno ricordato le convergenze attorno ai progetti di indirizzo per l’area post-Expo.

Ampio lo spettro degli interventi in materia di adeguamento dei servizi alla città per le poste in gioco nello sviluppo in corso: i presidenti delle aziende di servizio pubblico Pietro Modiano si Sea, Davide Corritore di MM e Giovanni Valotti e A2A, il presidente della Casa della Carità don Virginio Colmegna, il presidente del Touring Club Franco Iseppi e monsignor Luca Bressan hanno svolto riflessioni finali sulle responsabilità della città a fronte dei processi di globalizzazione in atto.

"L'apertura al mondo - ha concluso il sindaco Giuliano Pisapia - è una vocazione per la nostra città: Milano è e deve essere sempre di più capace di attirare talenti di ogni cultura, di ogni Paese, di ogni provenienza. E la ricerca effettuata da Ipsos conferma sia l'immagine storica di Milano, come città dell'economia e della produzione, sia un innesto positivo di identità culturale e creativa. Le scelte di questi anni ci hanno infatti consentito di far conoscere il 'Brand Milano' nella sua completezza, nella sua capacità di far coesistere il primato economico con quello culturale, prodotta da tutte le energie cittadine".

In allegato i risultati della ricerca Ipsos.

20/11/15
Categoria: Area media

Tipologia: Scenario nazionale

 
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